Tra i diversi saggi ne
lessi uno che scrisse: “L’aver Cura (…)
è interazione tra agente e agito, totale responsabilità del fare, in un
continuo render conto dell’atto nel compimento dell’atto stesso. È soprattutto
apertura di orizzonti del sapere e del fare. (…)”[1]
Mi sono formata e sono cresciuta nell’ambito del Beni Culturali, guidata da
professionisti, dalla curiosità e dallo studio continui, dalla passione, ma il
vero centro è proprio questo: l’aver Cura.
Tutelare, conservare e valorizzare
quegli atti fattisi materia che traducono la nostra identità, accompagnandola
dal passato attraverso il presente, in vista di un futuro. Permettere la sua
evoluzione fisica ed emotiva senza perdere le tracce che hanno originato e
caratterizzato rendendo unico quel manufatto; mantenere la vita del documento
dell’esistere umano.
Persiste un valore che conduce a questo fine: il saper
fare. Questo il motivo del mio costante ricercare e approfondire, documentare e
migliorare. Da qui la scelta della Scuola di Specializzazione. Rimanere con il
soggetto del restauro, nel modo più vicino, reale e pratico possibile, credendo
in un team con competenze che vanno coordinate ed organizzate per raggiungere lo
stesso obiettivo al livello più alto possibile, nelle responsabilità che il
tempo ci ha attribuito.
Il prendersi cura e il saper fare si coniugano nel
dettaglio costruttivo, esistente o da progettare, e nella delicatezza della sua
stessa messa in opera. Caratteri tipologici che si modificano sul territorio,
dettati dalle esigenze del luogo e che pertanto vanno conosciuti e
riconosciuti. I luoghi fragili e incantati, in particolare, hanno adottato la
mia attenzione ed ho imparato a leggerne i più minuziosi segni, gli equilibri,
le ferite, ma anche le dinamiche di una necessaria quanto complicata
pianificazione delle strategie sia storico-costruttive che logistiche. Ambienti dove i meccanismi di degrado sono violenti sui ricami di pietra, all’interno
di forme architettoniche, paesaggistiche ed urbane che non si sono piegate alle
tecnologie cantieristiche ormai diffuse e che, dunque, richiedono profonde
conoscenze ed attenzioni. Nello stesso modo in cui il Trentino e Venezia mi hanno permesso
di crescere e mi si sono rivelati nelle proprie minuzie, intendo prendermene Cura.
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